In quest’ultimo periodo si sente parlare sempre di più di assunzione di Ioduro di Potassio, in questo breve articolo cercheremo di approfondire a cosa serve e perché è importante il suo utilizzo.
Lo iodio è un elemento che, nel corpo umano, è presente in tracce, ma è determinante per mantenerci in salute. Lo troviamo concentrato principalmente a livello della tiroide. Questa ghiandola situata alla base del collo è indispensabile in quanto, grazie agli ormoni tiroidei T3 e T4, ha una funzione stimolatrice su tutto l’organismo: influenza l’accrescimento, l’attività neuromuscolare e l’apparato circolatorio. La sua funzione inoltre è quella di produrre sostanze iodate.
In natura gli alimenti che contengono iodio sono svariati, buone quantità si trovano nel pesce e nei crostacei, ma anche nel latte, cereali e nella carne.
In questi giorni, causa la guerra in Ucraina, si parla molto dell’assunzione di ioduro di potassio in compresse, come terapia di protezione della tiroide dalle radiazioni nucleari. In caso di esposizione alle radiazioni infatti la tiroide sarebbe bersaglio di iodio radioattivo (IODIO 131) aumentato esponenzialmente il rischio di tumori alla tiroide.
Il meccanismo d’azione dello iodio è proprio quello di saturare i meccanismi ghiandolari di trasporto con iodio stabile evitando così che lo IODIO 131 si accumuli prevenendo di fatto il tumore alla tiroide. Pe avere effetto le compresse di iodio stabile andrebbero assunte qualche giorno o entro poche ore l’esposizione e solo in prossimità della fonte di radiazioni. Va detto che una tale integrazione andrebbe fatta esclusivamente in caso di una reale emergenza nucleare, al momento inesistente nel nostro paese e ovviamente sotto indicazione e controllo del proprio medico curante.
Va detto che questa profilassi non protegge da tutti gli altri, spesso più gravi, effetti delle radiazioni. Infine un eccesso di iodio può causare un’intossicazione conosciuta come tireotossicosi, caratterizzata da sintomi quali tachicardia, iper-sudorazione, perdita di peso, irritabilità e nervosismo; molto gravi invece potrebbero essere gli effetti collaterali in un soggetto con ipertiroidismo, in questo caso infatti i danni alla tiroide sarebbero molteplici.